Giornata della Memoria

Sono a disposizione nel nostro Istituto materiali e strumenti sul tema “La Giornata della Memoria”. In questa sezione, inoltre, si segnalano le attività e le iniziative in corso promosse dall’IFSML.

Mostre

  • Nel 2009 (gennaio-febbraio) l’Istituto ha realizzato la mostra sul tema La Shoah dei bambini. Poesie e disegni di Theresienstadt. L’esposizione ha rappresentato un momento di riflessione sulla tragedia delle persecuzioni razziali e sul sistematico sterminio cui fu sottoposto il popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale, in tutti i Paesi europei. La mostra raccoglie i testi delle poesie e una selezione di disegni realizzati dai bambini rinchiusi nel campo di Theresienstadt (Terezin, in lingua ceca), in Boemia, a un centinaio di chilometri a nord di Praga. La città fu trasformata dai nazisti in un campo di concentramento in cui convogliare ebrei di tutte la nazionalità, considerati inabili al lavoro. Dal novembre 1941 al maggio 1945, passarono a Theresienstadt circa 140.000 ebrei e di questi 15.000 erano bambini; la maggior parte di essi morì nel corso del 1944 nelle camere a gas di Auschwitz, di quei pochi che riuscirono a sopravvivere, nessuno aveva meno di quattordici anni. Il dramma della deportazione forzata e della morte collettiva nei Lager nazisti viene così riletto attraverso lo sguardo dei bambini che di quella immane catastrofe furono protagonisti. A ricordo di quella terribile esperienza, rimangono i materiali documentari in esposizione, i cui originali sono attualmente conservati presso il Museo statale ebraico di Praga. Le opere presenti in mostra intendono dunque offrire al pubblico, ma soprattutto agli studenti delle scuole, motivo di riflessione sull’atrocità delle condizioni in cui si trovarono a trascorrere la loro fanciullezza i bambini di Theresienstadt. Attraverso la lettura dei testi poetici e la visione dei disegni da loro realizzati, le giovani generazioni hanno la possibilità di confrontarsi con il dramma storico della Shoah, rendendone nuovamente attuale la memoria affinché simili tragedie non abbiano mai più a ripetersi.

    Catalogo della mostra edita dall’Istituto: I. Deganis-F. Fabbroni (a cura di), La Shoah dei bambini, poesie e disegni da Theresienstadt, IFSML, 2004.

  • Nel 2010 (gennaio-febbraio) l’Istituto ha organizzato in collaborazione con la Galleria del Progetto, i Civici Musei e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, l’esposizione di una mostra sul tema I venti bambini di Bullenhuser Damm. Una carezza per la memoria. La mostra, allestita a Palazzo Morpurgo, attraverso documenti e alcune immagini, descriveva la drammatica vicenda di venti bambini ebrei provenienti da tutta Europa e uccisi per impiccagione il 20 aprile 1945 nella scuola amburghese di Bullenhuserin in quanto potenziali testimoni dei crimini nazisti. La Mostra articolata in venti pannelli è stata affiancata d alcuni incontri con insegnanti sui temi della deportazione.

  • Nel 2011 (gennaio-febbraio) l’Istituto ha organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Udine la mostra sul tema 19381945. La persecuzione degli Ebrei in Italia.

    La mostra curata dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), si sviluppa in quindici sezioni tematiche: tre di premessa e contestualizzazione, cinque sul periodo 1938-1943, sei sul periodo 1943-1945, una sull’immediato dopoguerra. Inoltre, 120 riproduzioni di documenti pubblici e privati, fotografie, giornali, libri, carte geografiche tematiche e prospetti, raccontano la persecuzione avvenuta in Italia mettendo in luce sia la storia complessiva che le vicissitudini dei singoli. Con impostazione scientifica e completezza storica, la mostra illustra la persecuzione degli Ebrei in Italia dal 1938 al 1945. Sono così ricostruite tanto la fase della minorazione dei diritti e della persecuzione sociale, attuate dal 193l sotto il governo fascista del regno d’Italia, quanto la fase degli arresti, della deportazione e dello sterminio, attuati dal settembre 1943 alla Liberazione nelle regioni poste sotto l’occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana.

  • Nel 2012 (gennaio-febbraio) ha l’Istituto ha organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Udine la mostra Anna Frank, una storia attuale, realizzata dalla “Anne Frank House” di Amsterdam e distribuita in esclusiva per l’Italia da “Pro Forma Memoria”.

    Il tema della mostra è la storia della Shoah, raccontata attraverso un’angolazione essenzialmente biografica. Fotografie, molte delle quali inedite, immagini, citazioni delle pagine del diario di Anna raccontano delle condizioni di una famiglia ebrea nel periodo nazista.

    Testi

  1. A. Walzl, Gli Ebrei sotto la dominazione nazista. Carinzia, Slovenia, Friuli Venezia Giulia, Udine, IFSML, 1990.

Dopo l’Anschluss del 1938 la legislazione antiebraica tedesca venne estesa all’Austria e al Gau della Carinzia, nel 1941 alla Slovenia settentrionale annessa al Terzo Reich, nel settembre 1943 alle Province del Litorale Adriatico (Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e la Slovenia centrale e meridionale). Con la grande Marca, così costituita sui confini meridionali del Reich, si realizzarono le aspirazioni del nazionalsocialismo carinziano, nel cui contesto viene affrontato e approfondito il discorso sulle vicende degli ebrei nella nostra Regione e di Trieste in modo particolare, dove viveva una fiorente e numerosa comunità israelitica. Nel panorama della storiografia italiana sulla persecuzione antiebraica operata dal nazismo in tutta l’Europa, il volume di Walzl è il primo che prenda in esame, con una ricca documentazione, la legislazione tedesca che permise tale persecuzione e la spoliazione economica degli ebrei.

  1. Flavio Fabbroni, La deportazione dal Friuli nei campi di sterminio nazisti, Udine, IFSML, 1984.

La monografia sulla deportazione dal Friuli nei campi di sterminio nazisti è costruita sulla base di una documentazione ricca e diversificata: la ricerca dell’Istituto sui Caduti, Dispersi e Vittime civili della Seconda guerra mondiale; i documenti d’archivio delle carceri di Udine, Gorizia e Pordenone; testimonianze orali dei reduci dai campi di sterminio; la bibliografia edita. Con l’uso incrociato di queste fonti, l’autore tratteggia l’odissea dei deportati friulani nelle sue tappe principali: l’arresto, l’interrogatorio, il carcere, il viaggio, la vita nei lager, il ritorno dei pochi superstiti. In appendice l’elenco nominativo con i dati anagrafici di 1.095 deportati friulani che non hanno fatto ritorno.

B. Vasari, “A ciascuno il suo”. Ricordo di Luigi Cosattini deportato, San Daniele del Friuli, IFSML, 1997.

“A ciascuno il suo” (Jedem das Seine) era la frase che sovrastava l’ingresso del campo di sterminio di Buchenwald, dove Luigi Cosattini, giurista di grande valore, professore nelle Università dii Trieste e di Padova, terminò la sua giovane vita. Luigi Cosattini, figlio dell’onorevole Giovanni, si era accostato all’antifascismo militante attraverso i gruppi liberalsocialisti che si erano costituiti intorno a Piero Calamandrei, Enzo Enriquez-Agnoletti, Ernesto Codignola, Norberto Bobbio, diventando, dopo l’8 settembre 1943, uno dei più attivi esponenti del Parito d’Azione. Bruno Vasari ha raccolto le lettere di Luigi, le testimonianze dei familiari e degli amici, e ricostruisce la vicenda umana e politica di Cosattini con grande sensibilità e con profondo senso di umanità.

  1. Luigi Raimondi Cominesi, “Dossier Szoreny”. Olocausto di una famiglia. Liliana Schmidt. Una ragazza ebrea a San Daniele del Friuli nel 1944, San Daniele del Friuli, 1996.

Il libro, pubblicato in collaborazione con il comune di San Danielke del friuli e con l’ANPI regionale, riunisce due saggi apparsi in tempi diversi sulla rivista “Storia contemporanea in Friuli”. Riguardano le tragiche vicende di una famiglia di origine ebraica che, proveniente da Fiume, trovò rifugio a San Daniele. La mattina del 16 giugno 1944, furono arrestati dalla polizia tedesca, deportati alla Risiera di San Sabba a Trieste, successivamente ad Auschwitz, dove la maggior parte dei componenti trovò la morte.

  1. F. Fabbroni, I deportati politici dalla Provincia di Udine nei campi di concentramento tedeschi, in “Storia contemporanea in Friuli”, n°40, anno XXXIX, pp .9-112.

Materiali di supporto:

DVD disponibili sul tema “Il Giorno della Memoria”.

  1. Le voci di San Sabba”. Il processo per i crimini commessi nel lager nazista della Risiera di san Sabba a Trieste, documentario sonoro di Andrea Giuseppini prodotto da Radioparole, 2003, durata 100 minuti (voci di Marta Ascoli, Franc Šircelj, Galliano Fogar, Enzo Collotti, Amos Luzzatto, Sergio Serbo e Domenico Maltese).

Durante l’occupazione tedesca, anche in Italia, a Trieste, ha funzionato un forno crematorio nazista. Un lager con una duplice funzione. Per gli antifascisti, i partigiani slavi e italiani, ma anche per gli ostaggi civili, è stato un vero e proprio campo di sterminio. Per gli ebrei, tranne un piccolo numero inizialmente soppresso e bruciato in Risiera, San Sabba ha rappresentato un luogo di smistamento e di transito verso la deportazione, e la morte, in Germania o nei territori orientali. A trent’anni dai fatti, nel 1976, si è tenuto a Trieste un processo contro i crimini commessi alla Risiera. Un processo tardivo, preceduto da una istruttoria per molti aspetti insoddisfacente, e con la gabbia degli imputati vuota. Attraverso la testimonianza dei superstiti, degli storici, dei magistrati, ma anche recuperando una parte delle registrazioni originali del processo, il documentario ricostruisce gli aspetti più significativi di quella vicenda.

  1. Le storie di Stanka e Maria”. La deportazione dei Rom e dei Sinti in Friuli Venezia Giulia durante la seconda guerra mondiale, un documentario sonoro di Andrea Giuseppini, prodotto da Radioparole e Opera Nomadi con il patrocinio dell’assessorato alla cultura della regione Friuli Venezia Giulia, 2005, durata 63 minuti (voci di Stanka Braidich, Maria Held, Alessandra Kersevan, Rosa Catoni e Boris Pahor)

In Friuli vive una comunità Rom di origine slovena. Le famiglie che la compongono si chiamano, per lo più, Braidich, Hudorovich e Levakovich. In pochi però conoscono la loro storia. Per esempio quella di Stanka. Stanka ha 75 anni ed è nata in provincia di Lubiana. Nel 1942, dopo l’occupazione e l’annessione della Slovenia da parte dell’Italia fascista, Stanka e la sua famiglia, la madre e otto tra fratelli e sorelle, vengono deportate nel campo di concentramento di Gonars, in provincia di Udine. In questo campo so state recluse decine di migliaia di civili sloveni e croati morte di stenti e malattie quasi 500 persone. A Gonars furono deportate dl fascismo diverse altre famiglie Rom slovene e croate. L’otto settembre del 1943 le guardie fasciste abbandonarono il campo di Gonars, e Stanka e e gli altri prigionieri se ne possono andare .Con l’arrivo dei tedeschi e l’occupazione nazista si apre un altro capitolo nella storia della persecuzione e deportazione dei Rom e dei Sinti in Friuli Venezia Giulia nel corso della seconda guerra mondiale.

3. FKL. Frauen Konzentrationslager, a cura di Prospettive Storiche, Trieste 2005, durata 51 minuti.

Il documentario dà voce alle donne deportate nei Lager nazisti. Nei loro racconti ritroviamo la politica: la Resistenza, il giudizio sul fascismo, la solidarietà politica, la realtà operaia e sociale; la famiglia: la legge della sopravvivenza, trattare, offrire, fuggire, rischiare, la femminilità: l’ innocenza, la verginità, la nudità, la violenza subita. Ma il documentario è altro ancora: il senso della memoria e del ricordo. Le donne sopravvissute, violate nel corpo e nell’ anima, si sono consegnate al silenzio. Hanno circondato di pudore le violenze subite. Oggi, a distanza di 50 anni, giunte al limitare della vita, raccontano il Lager. Il risultato è per alcune drammatico, doloroso. Altre si rifugiano nell’incredulità, nell’estraneità verso se stesse. Come se parlasse qualcun altro, si ascoltano e ridono di se stesse.

4. A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1945, a cura di Alessandra Chiappano, Istituto nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Associazione Comitato “In treno per la memoria” CGIL-CISL Lombardia.

Il DVD nasce dall’esperienza della mostra multimediale e interattiva prodotta dall’INSMLI nel 2010. La mostra è nata dagli studi di Alessandra Chiappano sull’archivio privato di Luciana Nissim Momigliano e si è progressivamente allargata a narrare le vicende di un gruppo di giovani ebrei vissuti a Torino nel periodo delle leggi razziali e della persecuzione nazifascista. La mostra è stata resa possibile grazie al coinvolgimento delle famiglie dei protagonisti che hanno messo a disposizione materiali e informazioni. La mostra è incentrata sulla storia di giovani assolutamente “normali” che hanno avuto in sorte un tempo “straordinario” e hanno dovuto confrontarsi con scelte drammatiche, alcuni di loro hanno conosciuto l’esperienza estrema della deportazione. Le storie dei singoli incrociano la grande storia e si inquadrano in eventi assai complessi che sottendono a nodi storiografici di grande rilevanza, come il rapporto resistenza-fascismo-mondo ebraico. E’ la storia d’amore e di amicizia di un gruppo di ragazzi, la maggior parte dei quali era di origine ebraica, ed ha dovuto fare i conti con le leggi razziali e l’esclusione della società civile. Hanno provato allora a confrontarsi fra di loro e allontanarsi da quel regime fascista che li aveva costretti a riconoscersi come ebrei.