Le vite degli italiani. Partito nazionale fascista e controllo sociale in Friuli, Udine, IFSML, 2023, p. 275, € 20,00
Il volume illustra il controllo della vita lavorativa e privata esercitato dal Partito nazionale fascista in Friuli. Accanto alla funzione repressiva, di sorveglianza della popolazione, il partito esercitò uno sforzo costante per condizionare idee e comportamenti e legare al regime la massa della popolazione. Questo controllo capillare si realizzò attraverso una molteplicità di strumenti. Non soltanto i fasci locali – presenti in ogni paese e che consentivano di raccogliere informazioni e seguire passo passo le attività dei potenziali oppositori e in generale dei friulani -, ma anche i fasci di altre regioni e quelli esteri (dall’Europa alle Americhe alle colonie africane) erano interpellati per raccogliere informazioni sulle vite dei friulani. Il Pnf utilizzò inoltre gli apparati dello Stato, dalle questure, alle prefetture, alle forze armate, per conoscere orientamenti politici, comportamenti quotidiani e perfino elementi del carattere e dello stato di salute.
Accanto al controllo repressivo degli oppositori, il Pnf locale si impegnò per modificare idee, comportamenti e valori dei friulani. Dalle carte del Pnf, sulle quali si basa questa ricerca, emerge così un mondo sorvegliato da informatori che spiano anche le conversazioni nelle osterie e segnalano ogni espressione di distanza del regime, comprese le barzellette su Mussolini e sui gerarchi.
Repressione del dissenso e propaganda risultano così strumenti paralleli di una grande opera pedagogica di omologazione, volta a legare al regime la vasta massa di coloro che erano impermeabili alle sue suggestioni, spesso anche per la repressione delle difficoltà materiali o per la lontananza, per vari motivi, dalla politica. Alla propaganda si associava la possibilità di ottenere, grazie all’adesione al Pnf, concreti vantaggi, posti di lavoro nel partito e nelle sue organizzazioni, così come raccomandazioni presso aziende private, miraggio di una vita migliore o semplicemente tentativi di sfuggire alla povertà. Chi si collocava al di fuori dell’ombrello protettivo e corruttore del regime – compresi gli ebrei dopo le leggi del 1938 -, al contrario, pagò un prezzo molto alto in termini di difficoltà di impiego e di emarginazione sociale.
Il volume, frutto di un’ampia ricerca, si articola in saggi che collocano la vicenda del fascismo friulano nel contesto di quella nazionale; in un saggio iconografico sui “luoghi” del potere (le architetture fasciste in Friuli); infine in un percorso, testuale e documentario, con oltre 190 fotografie e riproduzioni di documenti, sulle attività e le caratteristiche del partito.
Saggi di Martina Contessi, Massimo De Sabbata, Paolo Ferrari, Alessandro Massignani, Marco Palla.
Luciano Patat, I treni per i lager. La deportazione dalle carceri di Udine e di Pordenone ( settembre 1943 – aprile 1945), Udine, IFSML, 2024, pp. 518, € 25,00
Nei venti mesi di occupazione nazista, sono 1.656 i detenuti delle carceri di Udine e di Pordenone deportati nei campi di concentramento e di sterminio tedeschi e 1.758 quelli inviati al lavoro coatto in Germania.
Attraverso la consultazione dei registri delle carceri e della documentazione proveniente dai campi di concentramento e conservata negli archivi tedeschi, mese per mese Patat ricostruisce la successione cronologica delle partenze dei treni per i lager, riporta la lista degli internati e descrive la vicenda carceraria e concentrazionaria di ogni deportato e lavoratore coatto.
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Luciano Patat, I treni per i lager. La deportazione dal Carcere di Gorizia (1943-1945), Udine, IFSML, 2021, pp. 446, ESAURITO.
Sono 3.085 i prigionieri politici e razziali, detenuti nel carcere di Gorizia, che dal settembre 1943 all’aprile 1945 vengono deportati nei campi di concentramento o inviati al lavoro coatto nel Terzo Reich. Attraverso la consultazione dei registri del carcere, Patat riporta, mese per mese, i rastrellamenti e le principali operazioni di polizia condotte dai tedeschi, descrive la successione cronologica dei convogli ferroviari inviati nei lager e ricostruisce la biografia dei deportati e la loro storia concentrazionaria.
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Mario Lizzero, Memorie di un “sovversivo”. 1928-1943, Udine, IFSML-Anpi Udine, 2018, pp. 187, € 15,00
«Sovversivo» è il termine utilizzato durante il Ventennio per identificare gli avversari politici all’ordine costituito rappresentato da Benito Mussolini. Mario Lizzero fu tra questi, tra i coraggiosi che osarono sfidare il fascismo. Grazie al suo racconto autobiografico, dato alle stampe postumo, viene svelata la sua, fino ad ora inedita, esperienza antifascista durante il regime. Tra le pagine del libro, oltre al racconto della sua lotta contro la repressione poliziesca e la dittatura, come in un «romanzo di formazione» si trova la storia di un giovane commesso – professione riportata nella sua scheda segnaletica del Casellario politico centrale – che grazie all’Università del carcere si trasforma in un raffinato intellettuale pronto a mettersi al servizio del proprio Paese in nome della Libertà e dell’Uguaglianza.
Tiziano Sguazzero, Il Socialismo Friulano 1945/1994. Dalla Liberazione alla diaspora, Udine, IFSML, 2016, pp. 381, € 20,00
Il saggio di Tiziano Sguazzero esamina la storia della Federazione di Udine del Partito socialista italiano dalla Liberazione allo scioglimento del partito e alla successiva diaspora socialista. Il Psi in Friuli ha saputo esprimere una notevole capacità di elaborazione politica e di innovazione sotto il profilo programmatico, ancorando il progetto di trasformazione della società e l’azione quotidiana ai valori della sinistra democratica e ponendo con lungimiranza e con tempestività alcune questioni fondamentali per lo sviluppo civile e il progresso culturale e sociale dell’Italia e del Friuli: il federalismo europeo, il superamento della logica dei blocchi, la compatibilità tra il programma socialista e i valori cristiani, l’autonomia – da non intendersi però come estraneità – della cultura rispetto alla politica, la tematica dei diritti civili, l’esigenza di rinnovare le strutture della vita economica e sociale e le stesse istituzioni, adeguandole ai mutamenti verificatisi nei primi quarant’anni di storia repubblicana. La classe dirigente della Federazione di Udine del Partito socialista italiano ha saputo esprimere figure di rilievo, anche per quanto concerne la politica nazionale: basti pensare a Giovanni Cosattini, deputato socialista del periodo che precedette l’avvento al potere del fascismo, primo sindaco della città di Udine dopo la Liberazione e senatore di diritto della I Legislatura repubblicana e a Loris Fortuna, la figura più rappresentativa del socialismo friulano dal 1963 sino alla sua morte, avvenuta il 5 dicembre 1985, artefice delle battaglie per i diritti civili in Italia. Chiudono il volume una serie di profili bio-bibliografici delle principali figure del socialismo friulano dal dopoguerra agli anni Ottanta.
Alberto Buvoli – Franco Ceccotti – Luciano Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione nel Friuli – Venezia Giulia. Una resistenza di confine. 1943-1945, Udine, IFSML – IRSML – IPSML – Centro Isontino di ricerca “L. Gasparini”, 2006, pp. 200, € 45,00.
Frutto della collaborazione fra i quattro Istituti di storia del movimento di liberazione del Friuli-Venezia Giulia e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, l’opera raccoglie in maniera sistematica un insieme di saggi e di documenti fotografici e cartografici che offrono un’immagine visiva degli avvenimenti che si sono registrati nel corso della lotta di liberazione sul territorio regionale. L’Atlante illustra su oltre una sessantina di carte geografiche ciò che le ricerche storiche hanno prodotto fino ad oggi sulla lotta di liberazione in Friuli e nella Venezia Giulia e si propone, per la sua valenza didattica, come un utile strumento a disposizione di quanti, docenti e studenti in primo luogo, intendano conoscere ed approfondire le complesse tematiche che hanno caratterizzato le vicende storiche dei territori posti al confine orientale del Paese.
Alberto Buvoli e Ines Domenicali (a cura di), 1940-1945. La 2a Guerra Mondiale e la Resistenza in Friuli, Udine, IFSML, pp. 266, 1995, € 22,00
Il volume, che funge da catalogo della mostra storico-fotografica omonima, realizzata in occasione del 50° anniversario della Liberazione, rappresenta un approfondimento tematico ed un ampliamento della stessa mostra. Il volume, costituito da oltre 130 schede tematiche e da circa 800 immagini fotografiche, è una completa ed esauriente trattazione sulla Seconda guerra mondiale, nel cui contesto generale sono inserite le vicende della Resistenza italiana e di quella friulana.
Stefano Di Giusto, Operationszone Adriatisches Küstenland, Udine Gorizia Trieste Pola Fiume e Lubiana durante l’occupazione tedesca 1943-1945, Udine, IFSML, 2005, pp. 802, ESAURITO.
Dal settembre 1943 al maggio 1945 le province dell’Italia nord-orientale (Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e l’allora Provincia di Lubiana) vennero occupate dai tedeschi e amministrate direttamente dalla Germania Nazista, assumendo il nome di Operationszone Adriatisches Küstenland (Zona d’Operazione Litorale Adriatico, OZAK).
Questo volume analizza la presenza e l’evoluzione delle forze armate tedesche che operarono nell’OZAK, da fine agosto 1943 alla fine delle ostilità nel maggio 1945.
Luciano Patat, Fra Austria e Italia. Cormons e l’Isontino a cavallo di due secoli, Udine, IFSML, 2003, pp. 230, ESAURITO.
La storia dei territori posti al confine orientale italiano risulta diversa e per molti aspetti più complessa di quella nazionale. Gli eventi infatti sono stati condizionati dall’esistenza di un confine instabile, che si è modificato più volte nel corso del Novecento, e dalla presenza sullo stesso territorio, di due popoli, quello italiano e quello sloveno. Il volume descrive le vicende della provincia di Gorizia tra la fine dell’Ottocento e la vigilia della Seconda Guerra Mondiale ed è diviso in due parti: la prima si riferisce agli avvenimenti relativi al periodo in cui il territorio apparteneva all’Impero asburgico mentre la seconda riguarda l’immediato primo dopoguerra ed il ventennio fascista. Parallelamente alle problematiche di respiro provinciale, si snoda la trattazione di alcuni fatti di stori politica e sociale, trattati in paragrafi separati, che si riferiscono alla città di Cormons, scelta come “luogo campione” in cui verificare gli effetti della grande storia. Contestualmente alla trattazione degli eventi di carattere provinciale e di quelli locali, si snoda un terzo filone di lettura rappresentato da una serie di fotografie su avvenimenti e personaggi cormonesi, puntualmente commentate in precise didascalie.
Angela Felice (a cura di), Matteotti: una vita per la democrazia, Atti del convegno, UDINE, 5 ottobre 2004, Udine, IFSML, 2005, pp. 90, ESAURITO
Isabella Deganis e Flavio Fabbroni (a cura di), La Shoah dei bambini. Poesie e disegni da Theresienstadt, Udine, IFSML, 2004, pp. 90, € 5,00
La storia dei bambini nei campi di sterminio è la meno documentata. La loro mortalità nei lager era altissima. Con gli anziani essi condividevano la sorte di essere selezionati subito per le camere a gas. Due sono i documenti che più toccano le nostre coscienze e che condannano alla storia, più di ogni altro, gli orrori del nazismo: il Diario dell’ebrea olandese Anna Frank ed i disegni e le poesie dei bambini rinchiusi nel ghetto – campo di transito di Terezin, piccola città fortezza in Boemia, a pochi chilometri da Praga, che i nazisti battezzarono Theresienstadt. Dei bambini di Terezin vuole raccontare questa mostra documentaria in occasione della Giornata dellla Memoria.
Alberto Buvoli – Ciro Nigris, Percorsi della memoria civile, Udine, IFSML, 2004, pp. 135, € 15,00
Attraverso i luoghi e le vicende storiche che in essi si svolsero si delinea il percorso della memoria civile, che vide i migliori figli della nostra terra battersi per liberare l’Italia dal giogo straniero e dalla vergognosa dittatura fascista e per porre le basi della nuova Italia, libera, democratica, pacifica e socialmente equa.
Alberto Buvoli – Alviero Negro, Movimento di liberazione in Friuli. 1900-1950, introduzione di Massimo Legnani, Udine, IFSML, 1973 1° edizione, 1976 2° edizione, pp. 319, € 20,00
Il volume, che costituisce il catalogo – anche se con un’ampia serie di approfondimenti – della Mostra storico-fotografica corrispondente, illustra cinquant’anni di vita della società friulana del Novecento, dall’inizio del secolo al 1950, affrontando come temi centrali quelli legati alle lotte popolari, operaie e contadine, condotte dagli strati più deboli della società per la loro emancipazione economica, politica e culturale.
Guglielmo Pellizzoni, Curia arcivescovile udinese e Regime fascista. Dall’insediamento di Mons. Giuseppe Nogara alla soglia della Seconda Guerra Mondiale. 1928-1940, Udine, IFSML, 2005, pp. 158, € 12,00
Attraverso lo spoglio dei giornali dell’epoca e l’esame dei documenti reperiti negli archivi udinesi e presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma vengono ricostruiti fatti e vicende che hanno caratterizzato l’attività del clero e delle organizzazioni cattoliche friulane durante il ventennio fascista. Particolare attenzione viene riservata all’analisi dell’attività pastorale dell’arcivescovo Mons. Giuseppe Nogara e allo studio dei rapporti intercorsi tra il capo della Chiesa udinese e gli esponenti locali e nazionali del regime.